A Milano, in occasione della ricorrenza dei dieci anni dalla scomparsa di Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 - Milano 2006), alcune gallerie e fondazioni hanno deciso di rendere omaggio a questa importante personalità artistica italiana, organizzando una serie d’iniziative relative alla sua attività.
Lo scopo di questa rassegna di eventi, cui hanno aderito Cardi Gallery, Fondazione Marconi, Galleria Carla Sozzani, Robilant + Voena di Milano, è di porre in rilievo e valorizzare la multiforme produzione di Rotella il quale, oltre ai celebri décollages e retro d’affiches, ha realizzato una serie di opere – sperimentando con diverse tecniche – come i riporti fotografici, gli artypos, i frottages, le sculture, i blanks e le sovrapitture.
Le diverse manifestazioni avranno luogo nelle sedi degli enti milanesi coinvolti e si svolgeranno da settembre a dicembre 2016.
La rassegna “Mimmo Rotella 2016” è realizzata in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute nato per volontà di Inna e Aghnessa Rotella nel 2012 con lo scopo di avviare la stesura del catalogo ragionato e promuovere a livello nazionale e internazionale la conoscenza e la tutela della figura e dell’arte di Mimmo Rotella. Il Mimmo Rotella Institute è diretto da Antonella Soldaini con il supporto scientifico di Veronica Locatelli.
Programma delle mostre
Cardi Gallery: “Mimmo Rotella. Blanks”
dal 20 settembre al 23 dicembre 2016
Inaugurazione: lunedì 19 settembre 2016, ore 19.00
Corso di Porta Nuova 38, 20121 Milano
Robilant + Voena: “The Maverick Mimmo Rotella”
dal 20 settembre al 28 ottobre 2016
Inaugurazione: lunedì 19 settembre 2016, ore 19.00
Via Fontana 16, 20122 Milano
Galleria Carla Sozzani: “Mimmo Rotella. Erotique”
dal 9 ottobre al 13 novembre 2016
Inaugurazione: sabato 8 ottobre, ore 15.00 alle 19.30
Corso Como 10, 20154 Milano
Fondazione Marconi: “Mimmo Rotella e Giorgio Marconi. Una storia d’arte e di amicizia”
dal 25 novembre 2016 al 4 febbraio 2017
Inaugurazione: giovedì 24 novembre 2016, ore 18.00
Via Tadino 15, 20124 Milano
Cardi Gallery presenta la mostra “Mimmo Rotella. Blanks” dedicata a una selezione di ‘coperture’ realizzate da Mimmo Rotella dai primi anni Ottanta.
Se con i décollages, ottenuti lacerando manifesti prelevati dalla strada, l’artista aveva scoperto le possibilità infinite dell’immagine popolare, con i blanks ha esaltato piuttosto i limiti, temporali e linguistici, di questa modalità comunicativa.
La strada e la città sono ancora una volta fonti di ispirazione per Rotella: girando per le vie di Milano, nota che allo scadere delle concessioni i manifesti sono coperti di carte monocrome. Affascinato dal messaggio celato, annullato da un foglio quasi anonimo, inizia a creare i blanks: una procedura che cancella il caos, il disordine, le sovrapposizioni mostrate con il décollage coprendole con una nuova pelle costituita da una carta velina tramite la quale si rivelano le infinite possibilità del colore, della trasparenza e del gesto essenziale.
I blanks sono stati presentati per la prima volta a Milano nel gennaio 1981 e in seguito esposti in rare occasioni. Con questa mostra la Cardi Gallery prova a colmare questa lacuna, portando all’attenzione del pubblico un aspetto poco noto, quanto fondante, della produzione di Mimmo Rotella.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione, a cura del Mimmo Rotella Institute, la prima interamente dedicata all’argomento.
Robilant + Voena propone “The Maverick Mimmo Rotella” che intende presentare una selezione di opere realizzate da Rotella dalla prima metà degli anni Sessanta all’inizio degli anni Novanta.
Dopo il grande successo ottenuto con i décollages e i retro d’affiches – volutamente non presenti in questa mostra – l’artista sperimenta con diverse tecniche: nei primi anni Sessanta realizza i riporti fotografici, per i quali si avvale delle possibilità di riproduzione meccanica insite nel mezzo fotografico e parallelamente produce gli artypos reimpiegando i fogli utilizzati nelle tipografie per gli avviamenti di stampa: in mostra sono presenti importanti esemplari realizzati con entrambe le tecniche. Riprende i riporti fotografici tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta per realizzare alcune tele con le immagini-simbolo degli ‘anni di piombo’. Tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta torna alla pittura, influenzato, come all’inizio della sua carriera, dal linguaggio della strada, oltre che dal graffitismo statunitense: ottiene le sovrapitture apponendo un segno pittorico di grande impatto visivo su manifesti e décollages. Personalità multiforme, nel 1990 Rotella si cimenta anche con la scultura, realizzando multipli in ceramica chiamati Replicanti, anch’essi esposti.
La Galleria Carla Sozzani presenta “Mimmo Rotella. Erotique”. Nell’esposizione si propongono opere realizzate con le tecniche del riporto fotografico e del frottage, che hanno come tema l’erotismo. Sono lavori compiuti tra la fine degli anni Sessanta e il decennio successivo, quando l’artista vive prima a New York, poi prevalentemente in Francia, tra Parigi e la Costa Azzurra dove si lascia coinvolgere dall’atmosfera mondana e internazionale di Gassin, Ramatuelle e Saint-Tropez.
Dopo il Sessantotto la cosiddetta rivoluzione sessuale aveva definitivamente scardinato la morale borghese. Si teorizzava la “liberazione dell’eros”, intesa come emancipazione della propria sessualità e veicolo per lo sprigionamento di energie creative, precedentemente condizionate dai codici morali. Rotella è sensibile all’esplorazione delle pulsioni sessuali e indaga il potere seduttivo delle immagini erotiche scoprendo nuove possibilità espressive: “accanto al mio lavoro, tengo molto da conto la mia vita erotica che non tralascio mai, perché serve anche come ispirazione e, forse, per il lavoro nello stesso tempo. Su questo fatto è imperniata la mia vita, su queste avventure sessuologiche, erotiche, che poi a un certo momento, sono di base per il nostro lavoro futuro e presente”.
La mostra su Mimmo Rotella organizzata presso la Fondazione Marconi dal titolo “Mimmo Rotella e Giorgio Marconi. Una storia d’arte e di amicizia” si articola in tutti gli spazi di via Tadino e rappresenta l’occasione per ripercorrere il lungo e proficuo sodalizio tra l’artista e Giorgio Marconi. Conosciutisi negli anni Sessanta, quando Rotella viaggiava spesso tra Milano e Roma, artista e gallerista iniziarono la loro collaborazione con l’esposizione “Rotella ‘coperture’ 1980” (1981) per poi svilupparla negli anni con una serie di mostre cruciali tra cui: “Cinecittà 2 Cine Rotella” (1984); “Rotella. Décollages 1954-1964” (1986); “Mimmo Rotella. ‘Sovrapitture 1987’” (1988); “Lamiere” (poi a Napoli, Show Room Castelli, 1989); “Avanguardia ‘60 Baj Rotella Spoerri” (1990); “Mimmo Rotella. Ready Made 1990-1991” (1991); “Rotella for Swatch” (1994); “Mimmo Rotella. L’arte oggi” (1999); Anche dopo la scomparsa dell’artista, la Fondazione Marconi ha continuato a organizzare mostre monografiche incentrate sulla produzione di Rotella come “Mimmo Rotella. Opere 1949-1998” (2010) e “Mimmo Rotella. Retro d’affiche” (2013).
La collezione Marconi comprende opere dai primi décollages eseguiti all’inizio degli anni Cinquanta fino ad arrivare alle sovrapitture degli anni Ottanta e Novanta. Tra i lavori esposti: Estropeado (1960), Le cachet (1960), Scotch Brand (1960), Il punto e mezzo (1962), Mitologia (1962), Viva America (1963), il grande blankSenza titolo (1981), La lezione di anatomia (1987).
La vasta e importante selezione permette un ulteriore approfondimento sul contributo artistico di Rotella, sviluppatosi con tecniche e attraverso linguaggi diversi durante tutto il percorso della sua carriera.