La galleria Robilant + Voena di Milano presenta la mostra “The Maverick Mimmo Rotella” nell’ambito della rassegna “Mimmo Rotella 2016” organizzata in occasione del decennale dalla scomparsa dell’artista.
Come il titolo lascia intendere, l’esposizione vuole porre in risalto quella parte della produzione artistica di Rotella meno conosciuta e più sorprendente: per questo sono prese in considerazione solo alcune delle principali tecniche da lui utilizzate nel corso della sua attività, iniziata al principio degli anni Cinquanta e conclusasi nei primi anni Duemila.
Rotella, noto soprattutto per i suoi décollages, è stato in realtà, per sua natura, un forte sperimentatore. L’interesse che ha avuto nelle molteplici possibilità espressive provenienti dall’uso di diversi metodi lo ha accompagnato per tutta la vita, e nasce dall’esigenza di superare i limiti imposti dalla tradizione dei linguaggi già codificati.
Dopo i riconoscimenti ottenuti con i décollages e i retro d’affiches negli anni Cinquanta e Sessanta − volutamente non presenti in questa occasione − Rotella comincia a sperimentare con diverse tecniche. Dai primi anni Sessanta realizza i riporti fotografici per i quali si avvale delle possibilità di riproduzione insite nel mezzo fotografico.
In mostra sono presenti alcuni tra i più importanti esemplari realizzati con questa tecnica come Violenza segreta (1963), Ice cream (1963), Pax mundi (1963) e Divertiamoci (1966).
Parallelamente produce gli artypos, come Grande source (1966-1971), 3 bottoni (1971) e Bottiglia con bicchieri (1971) realizzati appropriandosi dei fogli utilizzati nelle tipografie per gli avviamenti di stampa. Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta riprende la tecnica del riporto fotografico e produce una serie di tele con le immagini più incisive degli ‘anni di piombo’, come Italy in torment (1979), Italy's Trial (1979), Reperti (1979), I guerriglieri (1980), Storia del terrorismo (1980), Lufthansa (1979), per poi tornare alla pittura tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta con le sovrapitture, ottenute apponendo un segno pittorico di grande impatto visivo su manifesti e décollages. In esposizione sono presenti lavori realizzati su lamiera quali L’aeroplano (1987), Shakespeare (1987), Sul muro (1990), CeSSna (1988) e The Kiss (1990), questi ultimi due dalle misure imponenti.
Personalità artistica multiforme, nel 1990 Rotella si cimenta anche con la scultura realizzando una serie in ceramica chiamata Replicanti, presente in mostra.
L’esposizione “The Maverick Mimmo Rotella” è parte di “Mimmo Rotella 2016”, una rassegna legata al decennale della scomparsa dell’artista cui partecipano altre gallerie e istituzioni milanesi, a testimonianza del rapporto intercorso tra Rotella e la città in cui ha lavorato e vissuto negli ultimi anni della sua esistenza.