I manifesti prelevati dai muri della città sono assemblati in studio e lacerati una seconda volta con le mani, con il manico del pennello o con un raschietto; sono riportati successivamente su sopporti diversi: cartoncino, tavole di legno, faesite, tele di lino o juta, bandone di metallo, utilizzando vinavil diluito in acqua. Questa tecnica è attestata fin dal 1953, parallelamente ai retro d'affiches.